Donne che rischiano tutto
per amore, lasciano città, lavoro a volte addirittura il paese
d'origine, per trasferirsi accanto all'uomo che amano.
Decisione maturata nel
corso di una notte o di una vita, ma con una soluzione identica per
le esperienze che andremo a raccontare: sono state lasciate, sono
cadute e si sono rialzate e si sono rifatte una vita. Più forti di
prima.
Hanno scommesso su loro
stesse ed hanno vinto, dimostrando che in amore non vince chi fugge,
ma chi resta.
C'è chi ha puntato sul
lavoro, chi sui figli e chi soltanto su sé stessa, hanno una cosa in
comune: il sorriso di chi c'è l'ha fatta.
Rosa Sanchella 30 anni
abita a Dolo
“ Il mio sogno più
grande era indossare la divisa, fin da quando ero bambina le mie
amiche giocavano a fare le principesse io invece indossavo i
pantaloni e facevo il soldato. Quando c'è stata la possibilità di
fare il concorso per l'esercito non ci ho pensato due volte: ho
rincorso il mio sogno e l'ho vinto.
Ho conosciuto il mio
futuro marito in caserma ad Ascoli Piceno, ci siamo innamorati
subito, ma siamo stati costretti a far finta di nulla sul lavoro
perché nel 2000 era stata fatta una legge per cui uomini e donne
entrambi arruolati, non potevano fidanzarsi, tanto meno sposarsi,
pena il congedo immediato.
A quel punto avevo due
prospettive: o fare l'accademia da “single” oppure uscire allo
scoperto con il mio compagno, e così ho scelto l'amore, mi sono
congedata e dopo ci siamo sposati e trasferiti in provincia di
Viterbo, dove c'era la sua famiglia.
I dodici anni di
matrimonio mi hanno regalato una figlia meravigliosa, Jennifer, dopo
per una serie di problemi legati soprattutto all'invadenza di mia
suocera, ci siamo lasciati.
Anzi a dirla tutta mi ha
lasciato telefonicamente proprio sua madre, mentre lui era in
missione all'estero ed io ero a Dolo (dove abitano i miei) ad
arredare la nostra futura casa, visto che avevamo deciso di
trasferirci in Veneto
E 'stato umiliante,
all'inizio sono stata molto male, ma poi ho capito che la vita mi
stava dando la possibilità di un nuovo inizio.
Ne sono uscita grazie alla
presenza di mia figlia, con cui ho un rapporto meraviglioso, non
volevo scendere a compromessi nella sua educazione perché volevo che
crescesse libera da condizionamenti familiari: l'ambiente che ci
circondava non l'avrebbe mai permesso. Così, dopo tre mesi dalla
separazione, siamo entrate nella nuova casa sorridendo, con un nuovo
lavoro (facevo la guarda giurata) e con la consapevolezza di essere
forte come non mi sarei mai aspettata. L'amore per mia figlia ci ha
rese libere.”
Michela Pica 43 anni vive
a Varese
“ La decisione di
lasciare la mia città e un lavoro ben retribuito è arrivata quasi
contestualmente al trasferimento del mio eterno fidanzato (ci siamo
messi insieme alle superiori), non potevo immaginare di stare lontana
da lui.
Così dopo qualche mese
mi sono trasferita a Cesenatico, pensando che fosse la mia “meta”
definitiva.
Invece poco dopo lui mi
ha lasciato per un'altra, ed io sono stata davvero male, anche
fisicamente, ho sfiorato l'anoressia.
Mi sono trasferita in
una casa vicina alla sua, ma vivere in una cittadina così piccola
come Cesenatico ed incontrarlo quotidianamente era diventato
insostenibile, da qui la mia insofferenza e la mia voglia di evadere,
ho capito che se volevo risollevarmi dovevo cambiare aria.
Ne sono uscita grazie
all'improvvisa proposta di lavoro arrivata da parte di un mio amico
che aveva bisogno di una collaboratrice ed aveva pensato a me, ma
dovevo trasferirmi subito a Milano.
Non ci ho pensato due
volte, ho fatto i bagagli e sono partita, dopo un mese abitavo nel
capoluogo lombardo e finalmente ho ricominciato a “vivere”.
E' vero me ne sono
andata, ma questo ha permesso che riprendessi in mano le redini della
mia vita, io che sono sempre stata in coppia, ho capito che per
essere felice spesso è più importante avere dei buoni amici
presenti, piuttosto che un fidanzato assente.
Adesso abito a Varese e
collaboro in un locale dove ho unito le pubbliche relazioni con la
gioia di avvicinare un buon calice con il giusto cibo. Sono serena e
pronta ad innamorarmi di nuovo.”
Wendy Teunissen olandese
vive ad Alessandria ha 44 anni
“ Ci siamo incontrati
la prima volta nel mio paese, in Olanda, era in vacanza e mi colpì
subito per la sua bellezza, ma ero già impegnata ed innamorata così
non accadde nulla.
Ci siamo rivisti dopo
due anni, io mi ero lasciata ed è scoppiato l'amore, la sua
determinazione e la sua sicurezza hanno vinto tutte le mie
resistenze.
Ho capito che se non
volevo perderlo, dovevo seguirlo, così quando mi ha proposto di
tornare con lui, non ci ho pensato un attimo, ho fatto le valigie e
siamo partiti per l'Italia, destinazione Alessandria. Ho lasciato
tutto per lui: anche il mio paese. Siamo stati insieme quattordici
anni, abbiamo avuto cinque figli, l'ultimo dei quali mentre eravamo
già separati, mi aveva lasciata per un'altra mentre ero incinta. Mi
sono sentita sola e abbandonata, ho sperato di poter riuscire a
sistemare le cose con lui, quando ho capito che era davvero finita ho
pensato anche di tornare in Olanda, ma poi ho deciso di rimanere per
i miei figli.
Ne sono uscita
scommettendo su me stessa, e sulla forza con cui mia madre mi ha
allevato da bambina, così mi sono alzata e ho fatto quello che mio
ex diceva sempre che non avrei mai fatto : ho cercato casa e sono
andata via.
La sua mancanza di
fiducia e di stima nei miei confronti sono stati i miei punti di
forza, quando pensavo di mollare la presa, immaginavo cosa mi avrebbe
detto: “lo sapevo che non ce l'avresti fatta.”
E' stata una sfida, ho
trovato una socia e adesso restauro mobili per rivenderli in Olanda
e, per la prima volta sto realizzando i miei sogni, e non quelli di
qualcun altro.
A tutte quelle che
stanno passando un momento terribile dico di rimboccarsi le mani
perché la vita non finisce con un divorzio perchè fuori c'è tutto
un mondo che aspetta solo voi.”
Irene Vella